Il paesaggio dell’ulivo

Descrizione

Cortona che si eleva fra i vigneti sull’erta di un colle cui fanno da sfondo cupe montagne, mi è apparsa, in distanza, simile ad un quadro appeso a una parete. Da Santa Margherita si gode una veduta magnifica del Lago Trasimeno e della Valdichiana ampia e variegata, circondata da colli e vigneti, disseminata in modo incantevole di casette bianche.
Joseph Forsyth, Remarks on Antiquities, Arts, and Letters During an Excursion in Italy, 1802-1803.
Qui c’erano panorami, brezza, sole, ombre ed angoli erbosi tali da far felice il cuore, assieme ad un non so che di mistica e melanconica presenza […] Scelsi un punto che combinava nel migliore dei modi tutti questi vantaggi, un punto da cui mi sembrava di guardare, come si potrebbe dire, proprio nella gola del mostro, senza alcun anfratto oscuro, bensì nella fulgida luce del giorno che si svolgeva d’intorno; trascorsi una buona parte del mio soggiorno cortonese sdraiato là ad osservare la scena […] Nel pomeriggio discesi in città con l’intenzione di inoltrarmi attraverso quelle fitte viuzze e quindi passeggiare sotto il sole cocente, percorrendo il circuito esterno delle mura. Qui trovai degli enormi blocchi di pietra non cementata che scintillavano e mandavano bagliori sotto quell’intensa luce; dovetti inforcare un paio di occhiali dalle lenti azzurrognole per porre nella giusta prospettiva il vago passato etrusco, esaltato e proiettato in primo piano da quelle masse petrose, proprio come accade con mani e piedi non ritratti a tempo in qualche istantanea.
Henry James, Ore italiane, 1861.

Una serie di frammenti isolati, emergenti dal vasto sistema sedimentario della Valdichiana, sono i segni di un sollevamento relativamente recente, frammenti separati in parte sommersi dalla forte produzione di sedimenti ma che il reticolo idrografico non ha ancora smussato. Il risultato è una morfologia strutturata su piani ben differenziati dove il paesaggio è fortemente influenzato dalle asimmetrie dei rilievi e le visuali possono abbracciare un vasto territorio strutturato storicamente sul rapporto medievale tra città entro le mura e la campagna circostante.
È il caso di Cortona che emerge in posizione sopraelevata a dominio della piana e delle piccole valli secondarie, circondata dalla fascia pedecollinare olivata e terrazzata. Dal punto più elevato all’interno del borgo lo sguardo si estende fino al Monte Cetona e l’Amiata avvolto in una perenne foschia striata d’azzurro, intercettando le macchie argentee degli ulivi, i cipressi che svettano sui crinali, i campanili e le cupole delle pievi, i poderi e le ville-fattoria, la tessitura ritmata dei vigneti, il bagliore argenteo del Trasimeno. Ma il rapporto percettivo è biunivoco. Dalla piana sottostante è possibile cogliere la struttura e la compattezza e nello stesso tempo la distribuzione di presidi, eremi e pievi che si innalzano isolati sui fianchi della collina.
Non solo la città rappresenta un filtro di passaggi e confronti tra montagna e vallata ma l’intero paesaggio di cui fa parte esprime la transizione tra aree collinari e di pianura.
È un paesaggio della mezzadria poderale, omogeneo nella piana, dominato da seminativi a maglia fitta o vigneti di nuovo impianto associati a seminativi e progressivamente più complesso ai piedi dei rilievi, dove alcune formazioni di margine sono occupate da mosaici colturali a maglia fitta. Sui pendii delle colline le colture legnose, prevalentemente uliveti, presentano mosaici d’impronta tradizionale con una elevata complessità nell’infrastrutturazione rurale, data sia dalla rete della viabilità poderale e interpoderale che dai sistemi di contenimento dei versanti, muri a secco, rilevanti sia per il loro valore storico-agronomico che ecologico. I tessuti colturali sono strettamente relazionati a un sistema insediativo storico organizzato attorno a nodi principali dove spesso emergono gli elementi dell’antica fortificazione, gerarchizzato e composto da manufatti con ruolo funzionale e culturale diverso: ville-fattoria tra le quali spiccano quelle di epoca granducale, case coloniche, edifici di servizio per le attività agricole dei poderi.