A Serre di rapolano
Descrizione
La chiesa fu fondata nel 1407 per devozione del grancere di Serre, al tempo in cui era rettore dello Spedale della Scala di Siena Paolo di Paolo Serfucci, il quale volle far corrispondere alla chiesa interna alla Grancia, in paese, un’altra chiesa extra moenia con la medesima intitolazione a Santa Maria Maddalena. La chiesetta fu costruita a protezione di un antico tabernacolo con un affresco trecentesco raffigurante la “Madonna col Bambino” attribuito al senese Lippo Vanni, e attualmente racchiuso in una cornice a stucco settecentesca. La facciata è semplice, classicheggiante, realizzata in mattoni, coronata con timpano, un portale in travertino con stemma dello spedale di Siena e due basse finestre più tarde. Nella nicchia attorno all’altar maggiore, decorata con stucchi, si trovano altri affreschi di epoca più recente, e rappresentano, a sinistra, forse, il Beato Sorore, leggendario fondatore dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena e, a destra, Maria Maddalena. Dal 1808 l’edificio appartiene alla Compagnia della Misericordia di Serre.
Latitudine 43.251979 – Longitudine 11.616285
Descrizione
La chiesa, un tempo nota come chiesa del Crocifisso, è ricordata nei documenti storici a partire dal 1252. L’attuale facciata di travertino in stile neoromanico risale agli inizi del XX secolo ed è di poco successiva all’alto campanile in travertino chiaro, ultimato nel 1893. L’interno è in prevalenza d’impianto gotico, a navata unica, con tetto a capriate e cappelle laterali. Di particolare rilievo è la gotica cappella Cacciaconti, chiusa da una ricca cancellata in ferro battuto di Lotino di Toro da Siena del 1347. Sulla mensa si trova una piccola statua in marmo di un Cristo benedicente attribuito a Giovanni di Agostino mentre sulla parete si colloca la trecentesca tavola con “Santa Caterina da Siena” di Andrea del Brescianino proveniente dalla vicina località di Modanella. Di particolare pregio è il sepolcro, datato 1337, di Cacciaconte Cacciaconti signore di Serre opera di Agostino di Giovanni relativamente alla cui vicenda si riporta un aneddoto narrato, ancora una volta, da Giovacchino Losi nelle già citate ottocentesche memorie di un viaggio in strada ferrata da Asciano a Grosseto. «Abbiamo un altro esempio dei cangiamenti che le umane vicende introdussero nel Castello delle Serre nella statua di marmo che rappresenta Cacciaconte Cacciaconti, murata nel cantone esterno della chiesa dedicata al Crocifisso – attualmente ricollocata nell’originaria poizione- in antico stava distesa sopra l’urna di un magnifico deposito, lavorato tutto con fini marmi ed adorno di fregi, intagli ed armi della preindicata famiglia. Il popolo ignorante si ridusse a venerare la statua giacente, come se fosse quella di un Santo, perché la vedeva vestita con l’abito da Senatore, e coperta in testa con la berretta foggiata sul costume del tempo in cui visse il detto feudatario. Monsignor Angiolo Peruzzi, vescovo di Sarsina, per rimediare allo scandalo, ordinò che fosse tolta da quel luogo […] e la statua del nostro Cacciaconti, dalla posizione in cui se ne stava, riposando con tutta comodità sull’ urna, fu dal Rettore della chiesa, destinata a stare ritta ed allo scoperto, nel cantone che abbiamo indicato».
Da rimarcare inoltre, sull’altare della seconda cappella a destra, la Madonna del Rosario di Alessandro Casolani e, presso la prima, un’ampia nicchia affrescata con la Madonna e il Bambino in trono e Santi, del 1581; in alto Crocifissione, nel sottarco Cristo Pantocrator, nell’imbotte a sinistra Sant’Antonio abate e a destra San Giovanni Evangelista tutti dipinti nella seconda metà del Trecento.
Latitudine 43.258071 – Longitudine 11.617752
Descrizione
L’edificio più importante del borgo, sia dal punto di vista storico che architettonico, è la Grancia il cui nome deriva da granica, in latino magazzino di grano o dalle granges dei monaci cistercensi, e dichiara la funzione dell’antico magazzino di cereali. Le prime notizie dell’esistenza di una Grancia a Serre risalgono al 1286. Originariamente il monumentale palazzo, costruito nel XII sec. era la sede dei castellani germanici di nomina imperiale e solo in seguito, col crollo dell’impero il complesso passa all’ospedale di Santa Maria della Scala che lo adibisce a granaio. Ingenti donazioni, per remissione dei peccati, fatte alla Grancia dai signori del luogo ne accrescono rapidamente il patrimonio costituito oltre che dal grande edificio, da 23 poderi, 4 mulini, una fornace, case e botteghe, e amministrato da un granciere nominato dal rettore dell’ospedale di Siena. L’abbondante disponibilità di generi alimentari che qui si conservava faceva sì che vi venisse svolta anche un’attività di assistenza per i poveri e i pellegrini. Attualmente l’edificio ospita un museo dell’olio.
Latitudine 43.258527- Longitudine 11.616097
Descrizione
La piccola Pieve romanica si colloca a breve distanza dal borgo fortificato, a pochi metri dal fronte di una vasta cava di travertino, in posizione panoramica sul fianco residuo di una collina ammantata di olivi. L’arco del portale d’ingresso ha una cornice scolpita con bassorilievi a motivo floreale e putti in fasce. Nell’abside di forma semicircolare si alternano sporadici inserti in laterizio al travertino chiaro. Su di una pietra è incisa la data AD MCI (1101 d. C.) che il locale storico dell’arte, Divo Savelli, ritiene essere proprio quella di edificazione della chiesa. La piccola chiesa è citata in una bolla papale di Alessandro III, nel 1178 quando dipendeva da S. Agata di Asciano. Un documento seicentesco attesta che Sant’Andreino aveva accanto un cimitero per “li forestieri” ciò evidenzia la presenza di un cospicuo flusso di pellegrini e viandanti nei pressi del paese. Già al tempo del visitatore apostolico Monsignor Peruzzi (1583) era, com’è oggi, generalmente chiusa. Sull’unico altare era posto fino alla seconda metà dell’Ottocento il polittico frammentario di Paolo di Giovanni Fei con la “Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Andrea, Francesco e il profeta Daniele” ora collocato nella Pinacoteca Nazionale di Siena.
Latitudine 43.249692- Longitudine 11.615959